Sterili essenziali i solchi tuoi di colle
e stretti gli occhi a valle, sotto i cigli
dei dirupi interiori, senza appigli,
freddi, fra i cupi soffi nelle gole,
dove subisco gli umori, gli strappi,
la vita che trasuda dalla breccia,
dalle fessure che scostano i drappi
della corteccia sopra la corteccia,
che poi non è che fragore di rami
allo spogliare lento di pendici,
se della piaga volano gli sciami.
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