Ho coperto di nulla la Sposa,
o mio freddo e nero Padrone.
La lingua di lingua m'annoda,
intreccia il nido, depone le uova,
consuma il fiato e la cera
del capo riflesso nei cocci,
nei rari frammenti di specchi.
Promette le armi e s'invola,
dal suo schiavo in fuga nei campi,
dal mio cuore straziato dai lampi.
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