Cumulo nero di sogni mi concentro,
vuoto centripeto inghiotto il mare
d'uragano che ne oltraggia il tempio,
travolto immobile cinto dal vento,
lacuna d'aria nell'occhio del tormento,
pneumatico infermo, mi chiudo dentro.
Il guscio di voce stenta a galleggiare
e resto fermo.
Al centro dello scempio.
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